Tradizioni
Ultima modifica 10 agosto 2023
Il Comune di Posta è fortemente legato alla sua natura di territorio montano che, fino all’epoca moderna, è sempre vissuto dei frutti della propria terra, isolato e lontano da facili vie di accesso alle più vicine città. Pastorizia e agricoltura sono sempre state le attività economiche principali.
Da questo modo di vivere prendono vita le usanze e le tradizioni che ancora oggi si tramandano fino a noi con sempre viva partecipazione.
Dal mondo pastorale arriva ad esempio il canto a braccio, o canto in ottava rima, ovvero l’arte propria dei pastori di “sfidarsi” a colpi di rime estemporanee cantate seguendo la ferrea regola dell’ottava rima in versi endecasillabi.
Nascono così ancora oggi nelle piazze e durante le feste, singolari siparietti tra cantori che si confrontano e si prendono in giro sfoggiando quest’arte secolare.
L’organetto è lo strumento principe della tradizione locale, suonato da anziani e ragazzi, ed è immancabili in qualsiasi festa che si rispetti, a volte affiancato dall’antichissima ciaramella che ormai in pochi sanno suonare.
Dove c’è l’organetto di certo si balla la travolgente saltarella, il ballo tipico di questo territorio, caratterizzato da un ritmo frenetico e incalzante che scandisce rapidissimi movimenti di gambe, salti e da figure di ballo che raccontano storie di corteggiamento.
L’organetto accompagna anche i pasquarellari che con la pasquarella portano musica e allegria ad ogni casa i nei giorni tra Capodanno e l’Epifania, in cambio solo di un po' di ospitalità e un bicchiere di vino!
Tra i giochi che sono arrivati fino ai giorni nostri c’è la Ruzzica, gioco in cui i partecipanti si sfidano lanciando una forma di formaggio che rotola a terra. Vinche chi arriva per primo alla fine del percorso.
Ancora oggi c’è chi in occasione di un matrimonio riceve da parte di amici goliardici la ‘ncamata. Uno scherzo antichissimo e poco documentato con cui la sera prima del matrimonio veniva tracciata una strada di “cama” (la parte più fina della paglia) tra la casa della sposa/sposo e un vecchio fidanzato/a.
Spesso poi le feste di paese sono concluse con il ballo della pupazza o pantasima, un fantoccio di cartapesta guidato da una persona all’interno, che ballando “brucia” tra giochi i pirotecnici che l’avvolgono.
Ognuna di queste tradizioni affonda le proprie radici nelle usanze e superstizioni di un tempo ormai lontano ma che ha lasciato memorie indelebili.
Ogni paese del Comune di Posta ha poi il un santo protettore a cui dedica festeggiamenti e cerimonie con la propria particolarità e suggestione. In particolare si deve menzionare la Festa di Sant’Antonio Abate con la sfilata degli animali che trainano enormi “stanghe” di legno, che si svolge a gennaio a Posta, e la Madonna delle Nevi, che si festeggia a Bacugno ad agosto, durante la quale un "toro ossequioso” si inginocchia davanti la statua della Madonna. Due feste immancabili ed uniche.